La Società Italiana di Arboricoltura è una associazione che comprende al suo interno, chiunque svolga attività tecnico professionale, tecnico pubblico, ricercatori, vivaisti, arboricoltori o educatori, che nella loro attività si occupano di alberi. Anche I singoli cittadini possono aderire con formule associative adeguate al loro status di socio.
Con oltre 3000 membri iscritti all’Associazione di maggiore livello nella tutela dell’arboricoltura in Gran Bretagna, è un’ organismo professionale riconosciuto dal governo locale, dal RHS e sempre più dal grande pubblico come il punto focale per le migliori pratiche in arboricoltura. La AA è stata fondata nel 1964 come organizzazione scientifica ed educativa, desiderosa di promuovere la cura e il valore degli alberi in ambiente non forestale.
Nel maggio 1965 fu pubblicato il numero 1 del volume 1 di The Arboricultural Association Journal. In questo anno l'AA è stata anche coinvolta nello sviluppo di nuovi standard e documenti relativi agli alberi dallo stato Inglese, tra cui BS3936: 1965 operazioni in vivaio - Alberi e arbusti; BS3998: 1966 Le raccomandazioni per il lavoro sugli alberi ed il BS4043: 1966 Attività su alberi semi-maturi. Viene anche pubblicato il primo opuscolo consultivo AA" Tecniche di conservazione degli alberi ". La AA è stata coinvolta nella preparazione degli standard britannici per "la gestione degli alberi di grandi dimensioni" e "Gestione per i conflitti tra Radici e costruzioni ".
Il Sistema si basa sulla quantificazione del rischio degli alberi (QTRA). E’ stato sviluppato dagli Arboricoltori Inglesi Mike Ellison a Cheshire Woodlands. Questo applica accettati principi di gestione del rischio e di gestione della sicurezza dell’albero. Questo approcci non serve per determinare se un albero è sicuro o non lo è, in quanto tale concetto non è considerabile applicabile. Il QTRA valuta e quantifica il rischio legato al danno provocabile dalla caduta dell’albero (o parti di questo) oggetto di valutazione, su persone, cose e luoghi, tale approccio permette ai gestori di meglio valutare le attività da eseguire nella gestione dell’albero. Sempre che I limiti del calcolo riportino rischi tollerabili o accetabili per il sito d’impianto dell’albero esaminato.
Il METODO ARCHI, nell’ambito dell’analisi architetturale degli alberi, nasce nel 2010 (Drénou et al., 2011, Drénou e Caraglio, 2019) come strumento analitico semplificato, basato su chiavi di determinazione dicotomiche. Ogni chiave rileva tutte le osservazioni necessarie sotto forma di domande, con risposta binaria sì/no, e porta l’operatore a identificare diversi stati di vitalità dell'albero. Questo metodo analitico è ora disponibile per 13 specie. il METODO ARCHI è stato scientificamente validato. In definitiva e da un punto di vista pratico, l’analisi architetturale degli alberi ed in particolare il METODO ARCHI sono approcci/metodi innovativi di valutazione dello stato fitosanitario e del benessere morfologico, per “ottimizzare” gli interventi di gestione.
Il metodo A.G.E.M. (Analitycal Green estimation Method) è il metodo innovativo ideato dal Dr. Riccardo Frontini, in collaborazione con L'Università di Agraria di Bologna, che permette di stimare il valore economico, paesaggistico e ambientale di un'infrastruttura verde. Inoltre, imparando ad utilizzare i meccanismi di valutazione, sarà possibile valutare aspetti importanti sulla gestione delle infrastrutture verdi come la convenienza di gestione, il valore posticipato del bene, i danni da manutenzioni errate, i danni da abbattimenti insensati, il valore affettivo del bene e tanto altro. Il metodo di valutazione basa i suoi algoritmi sui criteri di stima dell'estimo classico, vanno inseriti una serie di dati che lo rendono specie specifico e soprattutto tengono conto delle caratteristiche tipiche di ogni singolo individuo, come la trasparenza della chioma, le dimensioni di fusto e chioma, la specie e la forma. Prendendo spunto dalle valutazioni di itree per il calcolo della anidride carbonica assorbita, l'ossigeno prodotto e la filtrazione dei PMxx, permette di verificare le condizioni ecologiche dell'albero. Basa la valutazione paesaggistica e socio-culturale dell'infrastruttura utilizzata, prendendo spunto dalle linee guida fornite dalle normative di riferimento come il D.L. n.42 del 2004, il D.P.R. n. 31 del 2017, i criteri di valutazione dell'UNESCO e quelli della SABAP e del MiBAC. Grazie alla piattaforma A.G.E.M., il metodo viene continuamente aggiornato con i valori di riferimento più attuali, creando versioni del software di calcolo sempre aggiornate e a disposizione del valutatore.