Una coltura è definita minore se la superficie coltivata è inferiore a 10.000 ettari, se laproduzione non supera le 100.000 tonnellate annue e, se il consumo medio è inferiorea 7,5 g/giorno.
All’interno di queste colture possiamo fare rientrare, ad esempio, il ciliegio, il melograno, il bambù, il tartufo, lo zafferano (come colture da reddito), I cereal antichi, il teff, il carciofo, il porro, l’asparago, la canapa, I piccolo frutti, il luppolo, e molte altre.
Colture che per vari motivi non hanno preso piede nella coltivazione industrial e sono rimaste ai margini, anche se queste colture rappresentano una buona percentuale del comparto orto-frutticolo italiano e sono importanti a livello locale in quanto vi rientrano molti prodotti Dop e Igp.
Lo studio BEeAGRO ha riscoperto le grandi possibilità economiche che si celano dietro la coltivazione di molte di queste colture, e da molti anni ha intrapreso lo sviluppo su alcune di esse sia a livello di analisi delle potenzialità produttive e reddituale, sia come specie in produzione, come ad esempio per la canapa.
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Colture minori prevalenti: